Gruppo Folcloristico Pasian di Prato APS

El nestri Pan e Vin de Pifanie

Ci accingiamo a vivere un’Epifania strana e diversa dal solito noi del Gruppo Folcloristico, senza l’accensione del nostro Pignarûl e limitando il nostro evento alla sola Santa Messa del 6 gennaio al mattino; inoltre solo chi di noi è residente nel comune di Pasian di Prato potrà indossare nuovamente il costume e partecipare di persona seppur con mille attenzioni. Chi non potrà esserci però avrà una alternativa: seguire l’evento in diretta sui social ufficiali del Gruppo. Per chi di noi non indosserà il costume sarà, a pensarci bene, una cosa strana assistere ad un nostro evento seduto sul divano e non di persona. E’ la prima volta per noi e sicuramente nel bene e nel male rimarrà una tappa storica della nostra storia e perciò non ci siamo fatti trovare impreparati. Se non fosse per la durezza del periodo, si potrebbe dire che non tutto il male viene per nuocere e siamo riusciti a cogliere negli ultimi mesi opportunità diverse dal solito che tutti hanno potuto seguire tramite il sito o le nostre pagine sui social media. Ad ogni modo questo periodo di restrizioni ha anche permesso ad ognuno di noi di dedicarsi alle più varie e disparate attività casalinghe, tra queste prima o poi tutti hanno rispolverato i propri ricordi, raccolti nelle forme più diverse come ad esempio gli album di fotografie. A noi del Gruppo Folcloristico i ricordi non mancano di certo dopo più di cinquant’anni, sottoforma di album di fotografie o ritagli di giornali ed anche libri, quindi in questi giorni che precedono l’Epifania, vogliamo proporre un breve brano ricavato dal libro scritto da Terenzio Chiandetti nel 1987 “Immagini, ricordi e sensazioni” in cui si parla proprio del nostro “Pan e Vin de Pifanie”; parole scritte tanti anni fa ma che a tratti risuonano più che mai attuali. La fotografia in copertina è tratta dallo stesso libro.  (Gabri)

 

L’Epifania ha un fascino particolare, senza tempo, che ravviva riti di secoli lontani. E’ una festa che piace, anche per tutte quelle romantiche credenze che sono fiorite attorno ad essa. Man mano che il Gruppo continuava a crescere e a svilupparsi, arricchendo sempre di più il suo programma, la scelta delle musiche e lo stile delle danze, non trascurava il ruolo che avrebbe potuto svolgere in tutte le manifestazione di folclore. In quest’ambito, prese la felice iniziativa di far rivivere e tramandare a Pasian di Prato la tradizione di questa festa significativa, battezzandola “El nestri Pan e Vin de Pifanie”. E così, dall’Epifania del 1974, ogni anno, il pignarûl di Pasian di Prato brilla nella costellazione dei grandi fuochi che infiammano le colline e la pianura friulana nella notte dei Re Magi. Lo scopo principale che il Gruppo si è proposto è quello di rinverdire le tradizioni più genuine del nostro folclore, e far si che queste rappresentino anche motivo di incontro di spiritualità e di amicizia, sentimenti dei quali oggi più che mai il mondo ha bisogno. La festa del Pan e Vin de Pifanie a Pasian di Prato non si limita alla sola accensione del pignarûl da cui trarre gli auspici per l’anno appena iniziato, ma, nel rispetto della tradizione religiosa, unisce particolari significati come il saluto di benvenuto augurante dell’anziano del paese all’ultimo nato, e la arricchisce con numeri di spettacolo e di cultura popolare. (…)

Sull’imbrunire un pittoresco corteo di fiaccole, con in testa l’orchestra del Gruppo, si snoda attraverso le vie del paese per raggiungere il luogo dove verrà acceso il pignarûl. Una grande folla vi si raduna intorno per assistere all’accensione del falò da parte dell’anziano del paese, che prima traccia il segno della croce nei quattro punti cardinali, e che poi si riscalda alla sua fiamma e spia l’andamento del fumo. Qui a Pasian di Prato la cerimonia del pignarûl acquista valore di ringraziamento per l’anno passato e di auspicio per quello venturo, i cui prnostici si traggono dalla direzione che prendono le volute di fumo e faville. Le feste dei riti epifanici a Pasian di Prato sono sempre pienamente riuscite, richiamando ogni anno un folto pubblico da Udine e dai paesi limitrofi. Questa manifestazione ha assunto via via valori tradizionali, culturali ed artistici, affermandosi tra le maggiori del genere il Friuli. Anche questa iniziativa costituisce un segno della vitalità e delle capacità del Gruppo di esprimere l’anima della cultura popolare e delle sue tradizioni.

 

 

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