Dal 10-25 di agosto, trentuno tra componenti e simpatizzanti del nostro gruppo sono partiti per un’avventura oltre oceano: una tournée in Argentina!
Dopo quasi una giornata intera di viaggio tra gli aeroporti di Ronchi, Roma e Buenos Aires, siamo atterrati a Iguazu, dove abbiamo potuto visitare una delle 7 meraviglie naturali al mondo: le Cataratas di Iguazú. Le cascate si estendono per più di 10 km e toccano ben 2 stati differenti: Argentina e Brasile. Noi abbiamo visitato entrambi i parchi nazionali, Puerto Iguazú in Argentina e Foz do Iguaçu in Brasile, che mostrano la meraviglia incontaminata di queste acque selvagge.
Abbiamo poi proseguito la nostra avventura verso il fogolâr di Avellaneda de Santa Fè e durante il lungo tragitto che ci aspettava abbiamo visitato le miniere di ametista di Wanda e le rovine Gesuite di San Ignacio e Guaraní nella provincia di Misiones.
Ed eccoci arrivati ad uno dei momenti più importanti del nostro viaggio, il nostro arrivo al Centro Friulano di Avellaneda
La comunità, entusiasta del nostro arrivo, ci aspettava trepidante ai piedi della corriera per darci il loro più caloroso benvenuto.
Successivamente siamo stati ufficialmente accolti dal sindaco della città che, non solo ci ha ringraziato per il nostro lavoro, ma ci ha anche consegnato un rinnovo della cittadinanza onoraria per i componenti del gruppo.
Il momento culmine della nostra permanenza qui è stato lo spettacolo serale di sabato 17 dove, nel loro bellissimo auditorium, abbiamo potuto condividere con l’intera comunità le nostre tradizioni, avendo l’onore anche di ballare la nostra cara Furlana con i nostri amici argentini. Durante la mattinata dello stesso giorno abbiamo invece svolto un laboratorio con i bambini e i ragazzi del centro, dove abbiamo potuto condividere con loro le storie, i canti e le danze del nostro amato Friuli.
Domenica 18 siamo giunti poi alla terza tappa della nostra avventura sudamericana dai nostri amici del Centro Friulano di Colonia Caroya. Abbiamo portato il nostro folclore e le nostre tradizioni sul palco della Fiesta de las Comidas Tipicas, dove il vastissimo pubblico ci ha accolto ed applaudito come solo un vero cuore friulano sa fare.
Nelle giornate successive abbiamo anche svolto delle visite guidate dei punti salienti della città, abbiamo potuto vedere e toccare con mano le parti della città costruite completamente dai nostri antenati emigrati dal Friuli. Abbiamo concluso la nostra esperienza a Colonia Caroya con un laboratorio didattico con 200 bambini dell’ “Escuela Republica Italia”. Oltre a queste meravigliose esperienze che vi abbiamo raccontato una grande emozione è arrivata dai riconoscimenti istituzionali che ci hanno riservato:
* Ospiti d’onore del Centro Friulano di Colonia Caroya;
* Ospiti d’onore del Comune di Colonia Caroya;
* Socio onorario al nostro presidente Fausto di Benedetto da parte del Centro Friulano di Colonia Caroya.
I nostri ultimi giorni in Argentina sono stati scanditi dalle interessanti visite nei quartieri principali della capitale, Buenos Aires, dove ci siamo anche goduti un’incredibile spettacolo di tango. Venerdì 23 è stata la giornata più importante del nostro soggiorno a Buenos Aires, perché abbiamo visitato ben due fogolârs friulani. La mattinata è iniziata con la visita al fogolâr “La None”, il più antico dell’Argentina, dove abbiamo condiviso musiche, villotte e danze con la comunità. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Centro Friulano di Castelmonte. In questo quartiere risiede il nostro caro amico e concittadino Padre Claudio Snidero, che con grande emozione ha celebrato per noi la Santa Messa in italiano. In serata abbiamo avuto il piacere di condividere il palco, dopo la nostra esibizione, con il Gruppo Folkloristico Italiano locale, che ci ha permesso di commuoverci nel vedere come la cultura italiana possa arrivare addirittura oltre oceano.
Torniamo a casa quindi con i cuori pieni del calore e dell’ospitalità di tutte le persone che abbiamo avuto la fortuna di incontrare, emigranti friulani e non, consapevoli che i nostri emigranti non hanno assolutamente dimenticato le loro origini.
a cura di Letizia e Maila.