Gruppo Folcloristico Pasian di Prato APS

La Sede

 

Sono oltre tre gli anni che hanno visto l’intero sodalizio, con molta costanza e fatica sia fisica che economica, occupato nella ristrutturazione dello stabile, sito in via Muris 40 a Pasian di Prato, che comprende oltre alla Sede del Gruppo stesso, anche il “Centro di documentazione delle tradizioni popolari”. Il nostro sodalizio ha inoltre reso disponibile la struttura all’A.G.F.F. (Associazione fra i Gruppi Folcloristici della Regione Friuli Venezia Giulia di cui fa parte) che potrà utilizzarla per le proprie riunioni, sottolineando così lo stretto rapporto di amicizia e collaborazione con tutti i gruppi aderenti. La felicità e la soddisfazione per la realizzazione è palpabile in tutti i componenti, che colgono l’occasione per ringraziare tutte le persone che durante gli anni hanno collaborato alla realizzazione di questa importante opera, e il sostegno dato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dalla Fondazione Crup, e dal Comune di Pasian di Prato, essendo anche la prima sede di proprietà di un gruppo folcloristico in tutta Italia. L’inaugurazione si è svolta sabato 24 giugno 2006. All’ evento oltre a tutti i componenti in costume erano presenti i rappresentanti dei gruppi associati all’A.G.F.F., i rappresentanti delle Amministrazioni e degli Enti Pubblici, nonché tutte le persone che hanno sostenuto il Gruppo durante gli anni.


CENNI STORICI RIGUARDANTI LA SEDE DEL GRUPPO FOLCLORISTICO PASIAN DI PRATO

A cura di Giorgio e Luigina Miani (ringraziamenti a Eugenio Leita e Valentino Rosso)

Da un’ indagine effettuata presso persone anziane di Pasian di Prato, siamo riusciti a raccogliere alcune notizie importanti su questo luogo che ci permettonodi dargli una precisa collocazione nel contesto storico, sociale ed economico del nostro paese.
Nei primi anni del secolo scorso lo stabile aveva visivamente la forma attuale, ma era stato costruito in due tempi dai fratelli Leita Secondo ed Angelo. Il primo corpo, con la funzione di Falegnameria meccanica delle dimensioni di mt. 8×16 fu eretto nel 1922; nell’inverno 1924/25, allo stabile ne venne affiancato un altro, identico e delle stesse dimensioni.
La motrice necessaria alla funzionalità dell’azienda era azionata esclusivamente dalla forza idraulica del canale Ledra che tutt’ oggi scorre a fianco dell’ edificio. La forza primaria era quella derivante dalla turbina che, con una serie di pulegge, ruote e cinghie situate nell’ area della costruzione adiacente al canale, manteneva in funzione i macchinari, definiti al tempo, senz’altro d’avanguardia. Quest’opera suscitò allora non poca meraviglia, perchè la costruzione della turbina stessa avvenne senza ridurre od escludere la portata d’acqua del Ledra.
In seguito alla crisi mondiale del 1929 e l’introduzione della famosa “quota 90”, anche l’economia italiana ne subì le conseguenze e numerose ditte fallirono. Logicamente, la Falegnameria meccanica, nonostante producesse anche mobili pregiati lavorati ad intarsio, casse per defunti (venivano commercializzate fino a Venezia) e avesse ancora affiancato un’ attività di tessitura, subì la stessa sorte.
Nel 1934, l’ immobile, chiamato anche Lavoratori o Filandin, fu ceduto alla ditta dei Fratelli Palma (detentori del più noto mulino già attivo da diversi decenni) e tutti gli impianti e macchinari per la tessitura furono trasferiti presso l’abitazione del signor Secondo in via Roma 14, dove l’ attività cessò il 31.12.1969.
Durante il periodo di occupazione tedesca il Lavoratori o Filandin fu requisito dalle autorità militari occupanti, adibito ad officina per la riparazione degli aerei germanici e il luogo, diventato di massima sicurezza tanto da essere vigilato da guardie armate di giorno e di notte, era frequentato da tecnici aeronautici tedeschi che vi operavano in tuta bianca.
All’ arrivo delle truppe alleate i tedeschi, prima della loro ritirata, minarono e fecero saltare la parte posteriore dell’ edificio che, in seguito, non fu mai ricostruita; quella anteriore, invece, fu abitazione della famiglia del mugnaio Dante Bernardinis, per diversi anni “Decano” di Pasian di Prato con il compito di accebdere il nostro “Pan e Vin de Pifanie”.
L’ ultima proprietaria Esterina Dreosso, in accordo con i figli Roberto e Moreno Mattiussi, ha acconsentito alla vendita del capannone prospicente il Ledra al Gruppo Folcloristico “Pasian di Prato” che si prefigge di farlo diventare negli anni futuri oltre che sede permanente del sodalizio per lo svolgimento delle sue attività, vista la bellezza del luogo, un’ oasi di serenità ed un Centro per la documentazione e la divulgazione delle tradizioni popolari di questa Comunità.


COM’ERA LA SEDE – LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE

LA SEDE ADESSO

INAUGURAZIONE DELLA SEDE